20 gennaio 2009

Chi ci ha spento i forni?


Come avranno notato i numerosi iscritti alle nostre liste, da qualche settimana siamo assenti nelle piazze con la distribuzione del pane a prezzo calmierato di 1€ al Kg. Questa iniziativa del Partito di Rifondazione Comunista, chiamata GAP (Gruppi di Acquisto Popolare) subisce uno stop proprio nel momento in cui si stava diffondendo con maggior successo. Il problema non è la cattiva volontà dei compagni che ogni sabato mattina allestivano il banchetto alla buon ora in vari punti della città, e neanche uno dietrofront del Partito, bensì problemi organizzativi che non dipendono da noi. Il panificatore che riforniva i nostri banchetti non ci garantisce più il pane. Sembra infatti che questa iniziativa, com’era peraltro prevedibile, abbia toccato sul vivo gli interessi economici dei commercianti che si arricchiscono alle spalle della gente, di tutte le persone che si mantengono con stipendi, pensioni e sussidi sempre più precari. Nello specifico, chi ci riforniva ogni settimana di circa 1400 Kg di pane, ha subito forti pressioni da parte di altri panificatori e panettieri a causa del prezzo di distribuzione finale giudicato evidentemente troppo basso. La formula del gruppo di acquisto non piace a questi speculatori. Non piace perché mostra a tutti che è possibile ridurre drasticamente la filiera distributiva e con essa i costi al dettaglio. Non piace perché questi banchetti stavano diventando appuntamento fisso e sentito, dove rincontrarci settimanalmente per fare il punto della situazione di questa crisi economica galoppante. I GAP, però, piacciono a noi. Ci piacciono perché sono un esempio vivo di come sia possibile trovare soluzioni collettive ai bisogni sociali. Per questo il nostro impegno è di ritornare al più presto con il pane, mantenendo e allargando il paniere degli altri prodotti calmierati come la pasta (0.80€/Kg) e la carne (7.50€/Kg). Chi ci vuole colpire non conosce la nostra determinazione e l’utilità reale dell’iniziativa. Non abbiamo bisogno degli imbrogli e della scarsa qualità della grande distribuzione, della mediazione interessata di commercianti disonesti, dei costi di trasporto e di tutti quei passaggi che gonfiano il prezzo finale della merce. Spendere di meno non è solo una necessità dettata dalla crisi economica che colpisce, come sempre, le fasce più deboli della popolazione. Spendere di meno è anche possibile, se un gruppo di persone riesce ad organizzarsi in un gruppo di acquisto e va a contrattare prezzi più bassi direttamente dal produttore. Senza deleghe e senza sconti.

Per info: www.prctorino.it - http://gaptorino.blogspot.com - GAP@prctorino.it - 011/460471

Nessun commento: